Come si affrontano i momenti di grande trasformazione? In Blossom siamo partiti dalla formazione.

Si dice che per inventare la lampadina Thomas Alva Edison abbia fatto migliaia di esperimenti, usando centinaia di fibre vegetali, testando soluzioni per oltre 18 mesi. Per questo motivo, a Edison sono state attribuite frasi come:
Non ho fallito. Ho solo trovato 10.000 modi che non funzionano.
Vera o falsa che sia, questa citazione esercita un grande fascino in questi tempi di trasformazione tecnologica. Edison ha saputo innovare perché era capace di adottare ogni volta un nuovo approccio mentale.
Ma nella realtà, oggi, quanto è facile cambiare mindset davanti alle novità?
Chi non cambia idea, non cambia nulla
Una survey che abbiamo appena condotto in Blossom ha rivelato un dato estremamente interessante: dopo un anno di formazione continua sull’utilizzo dell’IA generativa il 42% dei partecipanti ha dichiarato di aver cambiato idea su questo tema.
Se è vero che la maggioranza è rimasta sulle sue posizioni, una quota rilevante di partecipanti ai corsi ha ammesso di essere passata da un approccio più scettico a uno più entusiasta.

Una forma di intelligenza
Il fatto che il cambiamento di mindset sia avvenuto in senso positivo o in negativo non è così rilevante. Ciò che è interessante è il fatto che la formazione, e dunque la conoscenza, siano state il principale fattore di trasformazione.
È la dimostrazione che la conoscenza permette di superare i pregiudizi; che il “sapere” resta il primo passo per farsi un’opinione, anche in questi frenetici tempi; e che conoscere aiuta a vedere limiti e potenzialità di un cambiamento, anche quando è ancora in corso.
Più condivisione, più consapevolezza
Insieme alla conoscenza, il confronto ha sicuramente avuto un ruolo fondamentale nella capacità di guardare alle novità con una nuova prospettiva.
La formazione all’interno di Blossom, infatti, si è svolta per buona parte sotto forma di Communities of Practice, ovvero di “spazi sicuri” in cui le persone possono imparare insieme, mettendo in pratica o approfondendo le nozioni teoriche acquisite in cambio di feedback costruttivi, tra pari o con professionisti.
Nella già citata survey, sottoposta a tutti i partecipanti alle Communities of Practice di Blossom, sono emersi commenti e considerazioni sui limiti, i rischi e le opportunità dell’IA che dimostrano una sempre maggiore consapevolezza e una capacità di stare al passo con le evoluzioni stesse dell’IA.
È sempre necessario un controllo dei risultati, perché l’errore è sempre possibile.
L’IA ha reso le operazioni routinarie più veloci e più semplici
Ho velocizzato processi lunghi, anche quando si tratta di processi creativi (come brainstorming)
A volte ho la tentazione di prendere per buono il risultato senza esercitare pensiero critico.
Si può FAREEEEE!
Il cambiamento, anche quello di mindset all’interno delle organizzazioni, è una trasformazione difficile ma possibile. Certo, serve che sia accompagnato e guidato.
E se è vero che la “lampadina” dell’IA è e resta ancora decisamente imperfetta, in Blossom abbiamo imparato che per avvicinarci sempre di più alla vera innovazione, intanto non dobbiamo mai smettere di testare e provare. In altre parole… Di essere irrequieti!