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Food & Drink / Talks
Giu 6 - 2023
Tempo di lettura: 4'

Food styling. Bello da mangiarselo con gli occhi

Alla scoperta dell’arte che sa trasformare il cibo in oggetto del desiderio.

“Si pensa, si sogna e si agisce secondo quel che si beve e si mangia”. Così scriveva F. T. Marinetti nel suo “Manifesto della cucina futurista” del 1930. Eppure, davanti al billboard di un nuovo yogurt o allo spot tv di un gelato, forse Marinetti direbbe che oggi “si beve e si mangia secondo quel che si sogna.

O meglio: secondo ciò che l’advertising riesce a far sognare.

Già, perché nell’industria alimentare e nelle abitudini dei consumatori la rappresentazione del cibo oggi gioca un ruolo fondamentale. Le modalità di presentazione del cibo non solo influenzano le decisioni di acquisto, ma possono arrivare a influenzare perfino l’appetito. E se questo è possibile è anche grazie a quell’arte che sa trasformare piatti e ingredienti in puri oggetti del desiderio.

Quest’arte è il food styling.

Un’arte che consiste nella preparazione e presentazione del cibo per la fotografia, i media e la pubblicità.

La rappresentazione del cibo non è di certo una novità.

Il cibo è stato raffigurato fin dalla preistoria, sulle pitture rupestri, ma anche nell’Antica Roma, nei mosaici con scene di banchetti.

Ma non solo.

Cesti di frutta, panini e bicchieri di vino hanno attraversato stili e secoli, passando dalle nature morte dei pittori fiamminghi a quelle di Morandi e Picasso, fino a trasformarsi nelle serigrafie delle zuppe Campbell di Andy Wharol, ovvero nel primo grande incontro-scontro fra arte e advertising.

Insomma, come spesso accade, non ci siamo inventati nulla. O quasi.

Styling Francesca Versolatto. Ph Maurizio Di Iorio.

Ma che cosa fa davvero un food stylist?

Oggi tante figure contribuiscono al successo di una campagna di food, ma sicuramente un ruolo capace di fare la differenza è quello del food stylist.

Trattandosi di preparazione del cibo si potrebbe pensare che il food stylist sia principalmente un cuoco. Trattandosi di immagini si potrebbe pensare che sia un fotografo specializzato. In alcuni casi può anche essere vero, ma non è questo il punto: il food stylist è la figura che permette a un panettone di non sembrare sgonfio e a un petto di pollo alla griglia di apparire invitante.

Ma per capire meglio cosa fa nella pratica un food stylist, abbiamo chiesto spiegazioni a chi questo mestiere lo fa tutti i giorni.

Luisa Chiddo – ph Orkun Orcan

Luisa Chiddo, esperienza, network e manualità

In collegamento da Dubai – dove si trovava per lo shooting di una campagna per un brand internazionale- alla domanda “Come descriveresti il tuo lavoro?” Luisa Chiddo ci ha risposto decisa: “Faccio il cibo finto per la pubblicità.

Luisa è una delle più riconosciute e stimate food stylist italiane – anche Blossom ha collaborato con lei- e ama definirsi un’artigiana.

Ha imparato questo lavoro in bottega e, dopo tanta gavetta, oggi sa ricreare per la fotografia un piatto indiano con ingredienti non edibili così come dare vita a un gelato di resina capace di non sciogliersi neppure dopo ore di shooting e fari spot ad alta intensità.

Il suo è un lavoro manuale che non si esaurisce nella manualità.

Per Luisa un buon food stylist deve, infatti, avere anche una lista di fornitori adeguati: dai fruttivendoli di fiducia, capaci di trovare 3 tipi diversi di ciliegie a febbraio, ai produttori di materiali speciali. Ma deve anche essere molto efficiente: “Io ho iniziato negli USA presso una delle più brave food stylist al mondo. Eravamo un team tutto femminile e lei ci faceva lavorare in battaglioni militareschi. È così che ho imparato l’organizzazione” dice Luisa, che aggiunge: “Essere organizzati permette di scattare di più e meglio.”

Oltre a fare immagini attraenti e belle, un set organizzato fa risparmiare ai clienti tempo e costi di post-produzione

Styling Luisa Chiddo
Styling Luisa Chiddo

Dunque, se in ogni set Luisa resta sempre una food stylist, le skills che mette in campo sono ogni volta diverse. Nonostante l’ampiezza di conoscenze necessarie, la specializzazione resta però una caratteristica fondamentale nel settore. “Che fa tonno, ce n’è uno solo in Italia. Lo sanno tutti!” ci dice Luisa “Io invece sono forte sul gelato. Ma anche in questo campo, in Italia, siamo davvero in pochi.”

Styling Francesca Versolatto. Ph Studio462

Francesca Versolatto, home economist

E fra i pochi food stylist italiani esperti di gelati c’è anche Francesca Versolatto: un curriculum internazionale e uno straordinario dono della sintesi. Per spiegarci che cosa fa un food stylist, Francesca sceglie un esempio: “È un po’ come il make-up artist. Solo che al posto di modelli e modelle abbiamo a che fare con cibo e bevande. Il processo è simile: casting, make-up, ultimi ritocchi e sotto alla macchina. Ovvero, scelta dei prodotti, composizione e creazione, ritocchi e shooting”.

E proseguendo nel parallelismo, Francesca riesce a spiegare con una semplicità invidiabile anche il valore del suo lavoro: “Fare una campagna per un prodotto alimentare senza un food stylist è come fare una campagna per dei prodotti di cosmesi con persone non pettinate e struccate. Voi lo fareste?”

Un esempio, questo, che riesce a fare capire anche che food styling non significa per forza immagini in cui il prodotto è innaturale o fake.

A questo proposito, anzi, Francesca ci svela che l’attuale tendenza è proprio quella di una presentazione sempre più naturale del cibo, in cui anche la post-produzione è spesso “alleggerita”, senza che venga mai meno l’appeal dell’immagine.

Styling Francesca Versolatto. Ph Francesco Van Straten.

L’attuale trend
va verso
immagini
sempre più
naturali,
capaci
di rimandare
a un’idea
di sostenibilità.

Samuela Conti. Oltre l’advertising, dentro lo scroll.

Ma oggi la comunicazione del cibo non è solo advertising. Basti pensare alla quantità di foto di cibo che vediamo tutti i giorni sui nostri feed social, oltre che in programmi tv, libri e riviste.

Di questo, ne sa qualcosa Samuela Conti, food stylist, food photographer e content creator del settore food, che nel suo lavoro spazia da lavori editoriali ai reel sui social network. Il suo è un approccio diverso e complementare rispetto a quello del food styling tradizionale, nato per la pubblicità.

Samuela ci racconta che per lei l’obiettivo resta sempre quello di rendere il cibo desiderabile, ma che oggi la sfida più grande è riuscire a trovare la propria cifra e riconoscibilità.

Styling e foto di Samuela Conti

Chi lavora nell’ambito della comunicazione digitale deve competere con tantissime immagini di food.

Styling e foto di Samuela Conti

“La mia più grande soddisfazione è arrivata quando una persona che non conoscevo ha riconosciuto una mia foto dallo stile, dal set, dai props e dalle luci.” ci dice soddisfatta Samuela. Ma oltre a set e fotografia, in quanto digital content creator, Samuela fa anche molte preparazioni. Ma come funzionano le sue collaborazioni? “Molto spesso mi vengono inviati i prodotti. Io faccio una serie di ricette di prova e, una volta trovata quella che mi sembra ideale, inizio a ideare il set e a scegliere i props. Poi inizio a scattare. Per un reel di solito ho bisogno almeno di una mezza giornata di shooting.”

Entertainment / Insights
Feb 26 - 2025
Tempo di lettura: 2

Cambiare prospettiva ogni giorno

Dal karate alla boxe. Il viaggio di Martina Caruso verso la vetta.

Scopri la sua storia nel nuovo episodio di Transforming Perspectives.

Luglio, 2021. Caldo, finestre spalancate, tv accese.
In onda con un anno di ritardo, le Olimpiadi di Tokyo.
Davanti a una di quelle tv accese c’è Martina Caruso.

Per anni ha calcato i tatami di tutto il mondo come karateka, conquistando podi europei e mondiali, poi, ancora all’apice, ha detto basta. Guarda le Olimpiadi e sente che qualcosa le manca. Competere, ecco cosa. Dopo pochi giorni, infila per la prima volta i guantoni da boxe e quattro mesi dopo sale sul ring per il primo match da professionista, con uno scopo: diventare la pugile più forte di tutti i tempi.

Ce lo racconta nella palestra in cui si allena ogni giorno, in Brianza. Doveva essere una chiacchierata, è finita con una sessione di sparring. Doveva essere il racconto di cambio di prospettiva nello sport e, invece, scopriamo che è solo uno dei tanti che ha affrontato nella sua vita. Scopriamo che Martina è il tipo di persona che nella comfort zone non ci sa proprio stare. Una che non ha paura di affrontare niente e nessuno, tanto meno se stessa. Una che con la sofferenza ci fa i conti da sempre, non solo sul ring. E che le cose irrisolte, tendenzialmente, le risolve. Martina Caruso sa che per arrivare dove vuole arrivare deve essere disposta a cambiare prospettiva ogni giorno.

Entertainment / Insights
Gen 28 - 2025
Tempo di lettura: 1

Una nuova prospettiva, una nuova vita. Viaggio a L’Imprevisto.

Il primo episodio di Transforming Perspectives: la rinascita di Giorgia e il potere di guardare oltre.

A volte, serve scegliere di guardare le cose da un’altra angolazione per scoprire una realtà diversa, una possibilità migliore. È quello che abbiamo vissuto a L’Imprevisto, una comunità di Pesaro che accoglie giovani in difficoltà, offrendo loro un percorso di recupero e rinascita.

Il nostro lavoro è quello di guidare persone, brand e organizzazioni verso nuovi modi di comunicare e di vedere il mondo. Per questo ci siamo spinti fin lì. Per conoscere le loro storie, per ascoltare, ma soprattutto per assistere a cosa significa davvero cambiare prospettiva. Lo abbiamo chiesto a Giorgia – che ha vissuto due anni nella comunità – e alle altre ragazze: che cos’è per loro guardare – e vivere – la vita da un nuovo punto di vista?

Le loro risposte ci hanno mostrato il potere di un cambio di prospettiva: uno sguardo che ridefinisce il presente e apre al futuro. Come in Speed of Plight di Loyle Carner, colonna sonora di questo video, che esplora difficoltà personali, ricerca di equilibrio e il percorso per trovare il proprio posto nel mondo. Transforming Perspectives è proprio questo: riconoscere le sfide, accoglierle come parte del viaggio e scoprire nuove possibilità, con uno sguardo diverso.

Guarda il primo episodio.

Utilities / News
Ott 3 - 2024
Tempo di lettura: 1'

Blossom e Illumia: un bootcamp per innovare insieme con l’AI

Due incontri pratici che hanno trasformato le prospettive e potenziato le competenze dei team

Abbiamo condotto un bootcamp nella sede di Illumia, nostro cliente storico, per un percorso formativo rivolto ai team di marketing, comunicazione, digital, HR e IT. Con due giornate di formazione pratica, abbiamo condiviso strumenti e tecniche che utilizziamo quotidianamente, trasmettendo conoscenze concrete sull’uso dell’AI per la creazione di contenuti, dalla generazione di testi con ChatGPT alla creazione di immagini con MidJourney e l’uso di Perplexity per la ricerca avanzata.

Due giorni a Bologna, quattro team, quattro tool AI.
E una missione: cambiare le mentalità sull’intelligenza artificiale.

Questo bootcamp rappresenta una tappa importante nella nostra partnership con Illumia, che dura da otto anni e si basa sulla fiducia reciproca e sulla volontà di crescere insieme. Con un approccio creativo e strategico, abbiamo supportato il team nel potenziare le proprie competenze, aiutando anche chi era più scettico a esplorare nuove possibilità nell’uso pratico dell’intelligenza artificiale.

Continuiamo a condividere la nostra esperienza nel campo della comunicazione e del marketing, offrendo soluzioni innovative e concrete per trasformare il modo in cui le aziende lavorano.

Innovation / Insights
Ago 21 - 2024
Tempo di lettura: 1'

Tool AI: ecco i preferiti di ogni team

Al servizio della creatività, della strategia e dell’innovazione: ecco gli strumenti che fanno evolvere costantemente il nostro lavoro.

240821 BLS POST BLOSSOM & AI COVER ARTICOLO 16.9

In Blossom, ci piace sperimentare, acquisire nuove conoscenze, essere in costante formazione. Per questo, ogni giorno mettiamo alla prova diversi strumenti AI. Sempre alla ricerca di quelli che possono far evolvere il nostro modo di fare comunicazione. E diventare parte integrante del nostro lavoro creativo, strategico e consulenziale.

Ma quali sono i preferiti di ogni team?

Team Strategia

Perplexity. Perché? Con la sua capacità di raccogliere e analizzare rapidamente grandi quantità di dati, ci permette velocemente di avere una visione chiara e dettagliata del mercato, in combinazione con altri strumenti di ricerca. Un tool che rende la pianificazione strategica più fluida ed efficace, e che ci porta a prendere decisioni più informate e mirate, in tempi ridotti.

Team Copywriting

Uno strumento ideale per organizzare le idee, sviluppare contenuti, fare una prima stesura di testi e rielaborare. Quale? ChatGPT. Dal brainstorming alle traduzioni, dalla revisione alla schematizzazione di documenti complessi. Una pagina sempre aperta sulla nostra scrivania, per un processo di scrittura più agile, creativo e preciso.

Team Media House

Nella produzione video, è Runway (Gen-3) il supporto più prezioso. Le sue avanzate funzionalità e costanti aggiornamenti ci permettono di elevare la qualità e diversificare le nostre produzioni, verso un realismo sempre più sorprendente.

Team Design

Quando si tratta di trasformare concetti in immagini, ci affidiamo soprattutto a Midjourney. Per una vasta gamma di stili artistici, con cui rendiamo ogni creazione unica e distintiva.

Impatto AI

Gli strumenti di AI che adottiamo non solo affinano il nostro approccio creativo e strategico, ma ci permettono anche di tradurre rapidamente idee e dati in soluzioni pratiche e concrete. Grazie a questa integrazione tra innovazione tecnologica, know-how e analisi critica, siamo in grado di rispondere con agilità alle sfide del mercato, trasformando ogni opportunità in un risultato tangibile e di valore.

Utilities
Lug 17 - 2024
Tempo di lettura: 1'

Oltre: il nostro progetto con Matteo Berrettini per Illumia

Un viaggio intimo nell’energia di “The Hammer”, in campo e fuori, durante Wimbledon.

Illumia ha scelto di raccontare una storia diversa. E per farlo, si è rivolta ancora una volta alla consulenza strategica e creativa di Blossom. Con la serie Instagram “Oltre – Storie di energia vera“, abbiamo messo in luce il lato più autentico di Matteo Berrettini, protagonista di un viaggio unico e coinvolgente.

Oltre due milioni di visualizzazioni in una settimana: ogni episodio della serie, girato durante Wimbledon, svela non solo la grinta e la determinazione di Matteo in campo, ma anche i suoi rituali di preparazione e i momenti di ricarica con gli amici.

Questa serie nasce come progetto integrato alla campagna di awareness di Illumia, con l’obiettivo di amplificare i messaggi esistenti e raggiungere un nuovo target. Grazie alla presenza di Matteo Berrettini come testimonial, abbiamo rimarcato i valori del brand e colto l’opportunità mediatica offerta da Wimbledon. “Oltre” si basa quindi su una strategia ben pianificata che combina coerenza nei messaggi, contenuti di grande impatto e tempismo perfetto.

Guarda i video della serie e scopri la vera energia di Matteo Berrettini.

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